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      Il sommo Delaroche, il pił originale forse e il pił perfetto dei pittori contemporanei, giunse a vestire della pił decorosa forma i nuovi concetti per aver ripensato tutta la vita e Raffaello e Roma.
      Che pił? Una popolazione di giovani artisti di ogni lingua, d'ogni nazione, sotto l'egida dell'arte, stornatrice dei sospetti clericali, qui rappresentano la parte pił eletta dell'umanitą, o come espressione sincera delle loro patrie progressive e liberali, o come eccezione gloriosa delle loro patrie corrotte.
      E in quella scienza della storia e dell'indagatrice filologia, uomini d'ogni nazione dimenticano le origini e la storia delle loro patrie, per cercare e rifar quella di Roma, e comparire in faccia al mondo gloriosi di una dottrina che qui soltanto hanno trovato. Niebuhr s'innamora di Roma e si sprofonda a perdita d'occhio nelle sue pił remote origini, sotto la scorta del romano Vulpio, tanto letto nel mondo quanto derubato, e men celebre de' suoi saccheggiatori astuti.
      Se non che tutti costoro stettero al cospetto di Roma, senza speranza e senza fede, come al cospetto di un cadavere imbalsamato, ancor bello e ancora coperto di porpora e di gemme. Alcuni anche vi stettero senza dolore, e solo coll'intento d'involarne i tesori sotto specie d'ammirazione. E i pił generosi e sentimentali, come Byron e Chateaubriand, non manifestarono che un dolore sterile e senza conforto.
      Byron, chiamando Roma la Niobe delle nazioni, volle conchiudere che non v'era speranza ragionevole di veder risorgere i suoi figli saettati da un Dio nemico.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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