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      E la vita pubblica di Pio VI viene appunto a prova di questo; e negli anni in cui il pontificato stette sotto alla sua amministrazione, il cristianesimo fu in Roma sempre ingiuriato, al cattolicismo non si ebbe riguardo nè punto, nè poco; e soltanto si sollecitarono i bassi interessi terreni, al segno che indirettamente la santa Sede tentò di portar soccorso anche ai Turchi allorchè minacciarono di rovina gli uomini che volevano le riforme invocate dalla civiltà.
      Queste notizie e le altre che daremo ci serviranno di norma quando si dovrà entrare in Roma cogli uomini della Francia e dell'Italia rivoluzionaria. In quell'occasione, se avremo reso sempre più evidente il fatto che Pio VI, ad onta de' suoi ottant'anni, non fu degno di quella pietà onde si fece tanto scialacquo nelle storie; rispetteremo rigorosamente il vero, pur narrando le enormità e di quei generali e di quei soldati, per vedere come una perversa esecuzione di un disegno sapientissimo rovinò le cose talmente che, spostandosi i termini e scambiandosi le sorti, chi doveva essere condannato dal pubblico giudizio, fu al contrario chiamato martire ed eroe.
      Sul qual fondo procelloso e grande nel tempo stesso compariranno alla lor volta i personaggi che per poco abbiamo abbandonati, a proseguirvi un'azione, che loro malgrado dovrà respirare ed inspirarsi di quella pubblica tempesta, e pigliare senza volerlo delle proporzioni non indegne di quel suolo romano e delle sue memorie.
     
     
      III
     
      Chi dovesse definire il cattolicismo, non tenendo conto che del valore pratico che gli comunicarono gli ultimi pontefici, potrebbe farlo consistere nell'intento di perseguitare la civiltà, ovunque ella si manifesta o in sostanza o in apparenza; ossia di perseguitarla universalmente, vivendo in sospetto di tutti i popoli e col proposito costante di staccarsi da quelli che, in virtù della parola dei savj, più si lasciano riscaldare dal calore della ragione, e più son fatti capaci di usufruttare i tesori che la divinità donò agli uomini; e che una scienza gelosa, tiranna, tentò involare e disperdere.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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