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      Così faremo inorridire anche Roma, che fu la patria d'ogni più mostruosa virtù.
      Il Baroggi guardò a lungo la sua Paolina con un atteggiamento, che non si può rendere a parole; la prese per mano, la baciò sulla fronte; poi si rivolse ai due padrini, come per volger loro la parola, ma stato un momento sopra pensiero, si cavò l'assisa, aperse la camicia sul petto, e:
      - Guardate qui, signori, disse... Tolga il cielo, e spero che voi mi crederete, ch'io voglia adesso vantarmi di ciò che non è altro che la conseguenza del mio pretto dovere; ma soltanto mi preme farvi sicuri che io non fui mai un vile, e che non temetti e non temerò mai i pericoli. Tre volte io caddi ferito...
      - Non abbisogna che lo diciate. Basta, guardarvi in viso...
      - Vi ringrazio... ma ora, in questo momento, al cospetto di codesta circostanza affatto nuova e inattesa e inaudita, non si tratta già di affrontar pericoli vantaggiosi all'umanità, pericoli che possono essere una virtù e una gloria...; si tratta bensì di acconciarsi a diventar un assassino... un parricida... qualche cosa di ben abbominevole...
      - Che dite... capitano? interruppe il Paoli; vi prego a non ripetere quanto avete detto, perchè...
      - Vi comprendo, colonnello, e vi domando perdono!... Ma vi supplico nel tempo stesso a ponderare seriamente il caso in cui ci troviamo.
      - Ho pensato, abbiamo pensato a tutto; potete ben crederlo; ma vi sono circostanze e consuetudini e leggi speciali alle quali bisogna piegarsi e obbedire.
      - Consuetudini e leggi dell'arbitrio e del pregiudizio, che sono un'offesa dell'ingenua natura e della ragione assoluta.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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