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      .. ma un semplice repubblicano... Voi domani dovete battervi.
      - Battermi?
      - Sì, battervi col marito di vostra figlia. Voi vi stupirete ch'io sappia tutto, malgrado il gran segreto in cui vi siete celati tutti quanti. Ma sapete come vanno queste cose... Parlano anche i muri, e allora non serve più che gli uomini tacciano. Ma di ciò poco importa... il consiglio dunque che vi dò, è di non battervi... di riconoscere per marito di vostra figlia il giovane capitano, che mi si dice essere un valoroso soldato e un perfetto cavaliere... e di finir tutto senza scandalo.
      Il generale, detto questo, s'appressò al colonnello, ed era sì basso che non gli arrivava agli spallini:
      - Questo che vi dò non è che un consiglio: io non comando che nelle cose della guerra e sul campo di battaglia; non crediate nemmeno ch'io pensi a punirvi, quando mai foste per far tutt'all'opposto di quel che v'ho detto; fate quel che volete; tutto quello che mi riserbo è di continuare a stimarvi o di cessare di farlo. Ora andate. Nè sappia alcuno per che oggetto siete venuto qui.
      Le parole del generale erano uscite decise, secche, a intervalli, come palle da fucile.
      Il conte, il quale sapeva che il generale non amava nè chiacchiere, nè repliche, e una parola detta in fallo lo poteva far salir tosto in furore, non osò rispondere, fece il saluto del soldato e partì.
      Or non occorre il dire, che in quel giorno la stessa donna Paolina in persona erasi recata dal generale Massena, ed aveva saputo sì ben fare e sì ben dire, che il terribile generale si lasciò penetrare, sebbene fosse fatto a scaglia di coccodrillo, e, pur essendo alienissimo dall'impacciarsi negli affari altrui, credette opportuno di far quel che fece.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Paolina Massena