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      E come augusto era l'arco del sopracciglio, insigni erano la linea del naso e i contorni della bocca e del mento; dalla qual cosa ognuno può farsi capace guardando uno studio fatto sul vero dal pittore Appiani. Ad una bellezza così eccezionale dava risalto, e fors'egli lo sapeva, la negligenza medesima che metteva nell'acconciatura; negligenza portata a tal segno, che molti sospettavano costasse molto pensiero precisamente a lui che ostentava di non pensarci; ma anche noi, ai nostri giorni, abbiamo conosciuto un elegante giovane, che poi uscì dalla folla, il quale faceva tali studj sulla negligenza del vestito, che tutti i giorni rinnovava sempre lo stesso sbaglio nell'abbottonarsi il bianco panciotto alla Robespierre.
      Con tutto ciò le fisiche qualità del pittor Bossi non avrebbero bastato a mettere il capogiro nel bel sesso, se non ci fosse stata in lui quella prodigiosa versatilità di intelletto e di attitudini, che ne costituivano un'individualità veramente distinta. Dopo Leonardo, sebbene in una sfera meno eccelsa, egli fu il primo fra gl'illustri italiani, che abbia rappresentato in sè solo i caratteri di cinque o sei uomini. Pittore, poeta, scrittore, oratore, musico. Come pittore ci diede il disegno del Parnaso; come scrittore i suoi studj d'alta critica intorno a Leonardo; come oratore i suoi discorsi accademici; come poeta, segnatamente nel vernacolo, fu emulo di Porta, e tale emulo che Porta medesimo ne ingelosì; della musica sapeva quanto potea bastare per innestare sul piano delle variazioni leggiadre a quelle poesie che, nel crocchio amico e per puro passatempo, improvvisava declamando.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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