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      Ma egli continuava a parlare col suo amico e collega, il cav. Zanoja, canonico di S. Ambrogio, predicatore, professore d'architettura in Brera, e poeta satirico. La saetta dell'epigramma mordace e l'acredine della satira gli si vedevano in volto, segnatamente nel labbro inferiore più sporgente del superiore.
      - Sua Altezza pare di buon umore, diceva Bossi.
      - Tutte le cingallegre son liete.
      - Egli non ha motivo d'esser triste.
      - Colla sua testa e col suo cuore no.
      - Voi alludete al divorzio cui fu costretta sua madre; ma già era indispensabile.
      - Lo so, ma non toccava a lui a far in Senato l'elogio dell'imperatore perchè ripudiava la madre.
      - Ora, credete voi che il divorzio avrà per tutti un posto nella legislazione?
      - Toccherà al ministro Prina a pensarci.
      - Volete dare al dicastero delle finanze gli attributi del culto?
      - Quando occorreranno altri danari, e col sistema corrente non c'è oro che basti, il ministro Prina consiglierà la sanzione del divorzio; e valutando la consolazione di tanti mariti liberati una volta per la virtù d'un paragrafo dai ceppi sacramentali, metterà sulla universale consolazione tali tasse da empire due erarj. Avete visto come egli ha fatto l'anno scorso colla caccia? Prima era un privilegio di pochi, che nessuno osava toccare; ma al ministro occorrendo danari, Il tempo dei privilegi è finito, proclamò; tutti gli uomini sono eguali, tutti devono dunque andare a caccia, e mise una tassa enorme sulle licenze. Quando una misura finanziaria può comparire in maschera di salute pubblica e di umanità, è certo che prospera.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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