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      - Ma, non ho volontà di sedere, - essa gli disse; - piuttosto accompagnatemi a fare un giro per le sale. Se il pittore, ch'era ottimo di cuore, avesse saputo di che si trattava, certo non avrebbe accompagnata quella donna. Però non lamentiamoci della sua condiscendenza fatale; la Falchi in ogni modo avrebbe trovato l'accompagnatore. In quanto a noi, stiamo attenti a ciò che sarà per fare colei, che fu davvero in quell'occasione:
     
      L'infernal dea ch'alla vedetta stava.
     
     
      III
     
      Mentre la pantera, fiutata l'orma della gazzella, si appiatta adocchiando ed aspettando, diciamo qualche cosa della contessa Aquila; teniam conto de' suoi diporti in casa e in collegio; interroghiamo i suoi maestri, la sua governante; tentiamo di eccitare il suo confessore a svelar qualche segreto; sopratutto vediamo di far cantare qualcuna delle sue più intime amiche, di quelle che dall'infanzia l'accompagnarono fino ai quindici, fino ai vent'anni.
      Che interesse desterebbe il nostro racconto se ci fosse concesso di manifestare il nome e cognome di questa nuova eroina! Quando si pensa che vivono ancora tante persone che l'hanno conosciuta più o meno dappresso, ed è infinito il numero di quelle che la conobbero di vista, è un dolore per noi, che siamo artisti nemicissimi del convenzionale, l'essere costretti a trattare questo personaggio come se fosse un ideale, mentre fu vivo e vero e realissimo. Ma se è un dolore, non è un ritegno; anzi, per consolarci, è un'occasione di più per lasciar libera l'uscita a tutta quanta la verità e per mettere allo scoperto tutti i segreti.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Falchi Aquila