Pagina (1088/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma quando quella sensazione si rivelò e la invase, la contessa si accorse che la filosofia era stata assai lontana dal vero. Per dare una giusta idea di quella sensazione, noi avremmo in pronto una similitudine precisa e calzante, ma non potremmo dirla che all'orecchio di un professore di fisiologia. Essa poi è tale che produce per consueto un fenomeno speciale, migliora cioè di tratto l'indole di quanti la subiscono; chi è chiuso diventa loquace e aperto; chi è acre e mordace diventa alla mano e indulgente; chi odia si placa e transige. Però la contessina, quando si trovò col conte marito, fu dolce seco e piena di grazia e pazzericcia anche un poco. Il conte non aveva mai trovata la moglie tanto cara e carezzevole come in quella sera.
      Quando le mogli si mostrano cortesi coi mariti oltre l'usato, non è sempre una ragione perchè questi debbano rallegrarsi.
      Una tale esaltazione continuò nella contessa tutta la notte; nel tempo dell'apatia e della noja matrimoniale ella aveva sempre dormito le sue otto ore saporitamente e d'un fiato solo; diciamo ore otto, perchè il conte, che s'intendeva d'igiene, decretò che la moglie non dovesse dormire che quelle ore. Se la cameriera l'avesse svegliata qualche momento dopo, poteva correr pericolo di essere scacciata. Tuttavia se esso poteva impedire alla moglie di dormire nove ore, se la sua giurisdizione era implacabile sul più, bisognava pure che si adattasse sul meno. Se gli occhi si fossero potuti chiudere e mettere sotto custodia, certo ch'egli ne avrebbe ritirata la chiave; ma per combinazione la natura decretò diversamente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507