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      È carattere dell'ambizione, quello di non aver nessun sistema prestabilito e inconcusso, ma di odorare il vento e virare e atteggiarsi a seconda degli avvenimenti e dell'invito delle circostanze. Al conte Aquila non parea vero che Napoleone avesse potuto parlare di lui in quel modo e avere di lui quel concetto; però, quando ebbe quella rivelazione inattesa, il suo pensiero fu tosto di approfittare della fortuna e di giganteggiare con Giove, giacchè era assai arduo il rinnovar l'impresa dei Titani. Così parlò in guisa da innalzarsi sempre più nel concetto di Beauharnais; facendo vedere, coll'apparenza della massima sincerità, quanto egli poteva essere pericoloso, e per conseguenza che magnifico e solenne compenso ci sarebbe voluto per renderselo amico; nel tempo stesso poi lasciò aperto un varco ad una nobile ritirata in quelle parole: Ancora io dubito. Il vicerè rispose:
      - Io vi ringrazio, conte; ma posso sapere se questi vostri sentimenti li avete manifestati ad altri prima che a me?
      - Ad altri sarebbe stato inutile; con voi, altezza, era indispensabile.
      - Io dunque vi ringrazio: ma ben più vi ringrazierò il giorno che vi compiacerete di uscire da una oscurità dannosa. Tutto quello che mi avete detto oggi stesso, lo scriverò all'imperatore, e mi lusingo che ci rivedremo presto. Ma ora ci conviene raggiungere il campo di battaglia. - Sento le fucilate. - Ecco l'Ajace dei cacciatori: il marchese Sannazzaro... È meglio che ci dividiamo, caro conte; questa dev'essere l'ala destra della caccia.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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