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      .. ebbene, venne il loro giorno... e alle tentazioni, quando furono fatte da un diavolo simpatico, non seppero resistere e...
      - Oh... qui poi vi sfido.
      - Accetto qualunque sfida.
      - E torno a dire che chi fa la moglie è il marito...
      - Davvero?
      - Sì.
      - Ebbene... io mi do vinta..: se però mi saprete accennare una sola di queste eccezioni, una sola di queste donne che nacquero sante e rimasero sante per la virtù del marito.
      Il conte Aquila, quantunque tenesse conto della sbilanciata loquacità della Falchi, pure fu punto da quell'insistenza. Non gli pareva vero che, almeno per complimento, quella donna non avesse fatto eccezione della moglie di lui. - Stette così alquanto in silenzio, perchè avrebbe voluto sentire da altri quello ch'ei fermamente pensava; ma poi, ad onta del suo carattere orgoglioso e duro, non seppe dominarsi così che non prorompesse con accento severo e con voce alterata:
      - Ebbene, signora, che cosa mi sapreste dire, per esempio, di mia moglie?
      A queste parole la Falchi diede in uno scroscio di risa sfacciato e infernale; così infernale che il conte impallidì in modo da parere un cadavere. Succedette un terribile silenzio. La Falchi vuotò un altro bicchiere di chambertin.
     
     
      IV
     
      Quand'ella lo ebbe vuotato e deposto sulla tavola, e, tornando a guardare il conte con occhi lucentissimi, accennava di voler continuare a parlare:
      - L'ora è assai tarda, disse il conte, con una calma profonda, e come se avesse assistito ad un discorso indifferente. È tardi, e ho bisogno di riposo.
      - Ma aspettate, caro conte, chè a me pare d'incominciare adesso la mia giornata, tanto sono in lena.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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