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      Parlate dunque e dite tutto.
      La Falchi stava per rispondere, quando entrarono nella sala comune altri forestieri, coi quali così il conte come la Falchi avevano in quei giorni fatto conoscenza. Il colloquio adunque fu sospeso, e per più di un'ora il conte dovette adattarsi a parlar di cose, che deviandolo dal suo pensiero fisso, lo annojavano terribilmente. Tra quei forestieri v'era l'avvocato Gambarana, venuto da Milano e chiamato a Parigi dal marchese F... che ci stanziava da qualche tempo.
      - E così, avvocato, gli chiese la Falchi, che effetto ha fatto al marchese F... la notizia del testamento trovato?
      - Quando un ricco signore è in pericolo di perdere la metà di quello che possiede, vedete bene che non può essere molto tranquillo.
      - Ma, e credete voi?...
      - Io non posso parlare, madama, e molto meno con voi; già vi sarà noto che il colonnello Baroggi scelse per avvocato patrocinatore il vostro signor marito?...
      - Avete ragione, e non vado innanzi.
      - Ma questo testamento da che parte è saltato fuori? chiese il conte Aquila che conosceva il marchese F...
      - È quello che non si sa. Il giorno 14 del passato gennajo, il presidente del tribunale civile di Milano riceve un grosso piego, lo apre, e nell'interno dell'involto trova scritto: Testamento olografo del marchese F... morto il 21 febbraio dell'anno 1750. È una bagatella di sessantatrè anni fa. Da questo testamento appare che l'erede universale del marchese defunto è un tal Baroggi, che morì nel 92 caposquadra delle guardie di finanza, e che fu il padre del colonnello Baroggi che noi tutti conosciamo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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