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      Le vittorie e le conquiste sono acque di fiume che straripa; tutto è minacciato, tutto va sossopra. Solo la calma ritorna quando le acque si acquietano nel loro letto naturale.
      - Ciò potrà andar bene per la Francia. Ma il regno d'Italia? Questa è roba rubata.
      - Rubata? a chi?
      - All'Austria, che la reclamerebbe per diritto.
      - Essa non può vantar diritti nè maggiori nè minori di quelli di Napoleone; ma non parliamo di diritti. Non ci sono diritti a questo mondo. Soltanto s'insegnano nelle Università e si parla d'essi nei codici; e anche alle Università ed anche nei codici, vediamo che non sono altro che un complesso dei fatti stati imposti primitivamente dalle autorità arbitrarie e della forza e della scienza. Ma, tornando al regno d'Italia, se Francesco II non vorrà che sua figlia rimanga senza corona, la viceregina Amalia starà garante perchè suo marito non resti nè a piedi nè a cavallo. Soltanto è necessario che gl'Italiani, e segnatamente i Milanesi, non facciano l'asino e che, per giuocar di puntiglio, non si rovinino per sempre. Ma ciò non accadrà, lo spero; essi saranno fortunati a loro dispetto. Napoleone sarà l'imperator della Francia, Beauharnais sarà il re d'Italia. Fate che vada questa combinazione di cose, ed avremo una pace lunga e beata. Allora si accorgeranno i Milanesi che ho adoperato i loro danari per fare la loro fortuna. Oggi Napoleone dee essere sostenuto. Il pubblico danaro è indispensabile a ciò. Solo allora che l'imperatore starà chiuso nella sua Francia, e Beauharnais sarà il re d'Italia, tutte le tasse saran diminuite della metà e più, se sarà bene.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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