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      Intanto mi figuro che ella avrà già indovinato il motivo per cui l'ho fatto chiamare.
      - Avendo saputo che la causa del colonnello Baroggi era stata affidata a lei, cavaliere, tosto ho imaginato che la mia chiamata dipendesse da questo oggetto. Le dirò anzi, che sarei venuto a Milano anche senza essere chiamato; perchè ho pensato che avrei forse potuto gettare qualche luce in quella materia imbrogliata. Or dunque, come stanno le cose? Ho sentito dal colonnello, che il suo avvocato non gli dà troppe speranze.
      - Non so che dire. Se non si sa da qual parte è saltato fuori il testamento, tanto fa che avesse continuato a dormire dove dormì per sessant'anni.
      Qui il giudice diede al Suardi una di quelle occhiate che assomigliano agli specilli dell'arte chirurgica. Esso, dal marchese F... per mezzo del conte Aquila, recentissimamente aveva ricevuto una lauta caparra, in anticipazione d'un più lauto compenso finale; di maniera che le bilancie della Giustizia nelle sue mani eran ridotte alla condizione di un orologio le cui sfere si menano a dito, a seconda dell'ora che meglio si desidera. Ma contuttociò, siccome era stato criminalista e aveva sortito dalla natura la smania dell'indagine legale, e aveva sempre riposta tutta la sua compiacenza nell'abilità di far cantare un delinquente; così e per impulso naturale e per abitudine di mestiere, sentì la tentazione di gettare un laccio al vecchio Galantino. Ma siccome le trappole anche meglio dissimulate sono viste alla lontana e scansate dai topi veterani, così il Galantino, ridendo fra sè e delle parole e dell'occhiata del giudice:


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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