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      - Se poi erano antiquari, o proprietarj di quadri, o incettatori di nummi e cammei, non facevano che parlare del ritorno di Canova a Roma cogli oggetti di belle arti restituiti dalla ristorazione francese, e della fondazione del Museo borbonico a Napoli, o del Leone alato rimesso sulla colonna della piazzetta di Venezia. - Di tutti costoro, che formavano i quattro quinti del mondo colto e gli undici dodicesimi della popolazione, non v'era chi punto si occupasse delle cose di politica; era un terreno che avea scottato e disgustato troppo: però era molto se correva sottintesa la nozione della Carboneria; quasi ignote eran le sêtte dei Sanfedisti e dei Calderari; il nome poi di Adamo Weishaupt e del suo Illuminismo, chi lo avesse proferito, poteva essere compreso come un professore di meccanica celeste da quelli che appena conoscono le quattro operazioni aritmetiche.
     
     
      IX
     
      Questo fenomeno storico s'era prolungato dal 15 al 18; soltanto i movimenti di Rimini avevan fatto nascere alquante bolle fuggitive sull'ampia gora stagnante; il tentativo di Macerata aveva per poco sospesa l'attenzione esclusiva per la Gazza ladra di Rossini. Gli arresti dei Carbonari di Rovigo avevan fatto più senso della misera fine di Aristodemo. Ma la calma rimettevasi presto.
      Codesta calma tuttavia non piaceva alla gioventù, a qualunque classe appartenesse; a quella gioventù che, nell'infanzia, dalle scuole, dai collegi, dal recinto domestico aveva assistito, con prepostera alacrità, ma senza poter avervi parte, alla turbinosa epopea napoleonica; e nell'assiduo desiderio di uscire una volta dalla condizione di fanciulli e di adolescenti, d'improvviso trovarono che tutto era finito, quando appunto anche per essi parea venuto il momento di pigliar le armi, di aspirare alle spallette, alla Corona ferrea, alla Legion d'onore.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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