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      - Ma, in questo caso, monsignore, bisognerà incolparne il sangue che si lascia accendere, e non la musica. Del rimanente, quando la pioggia di fuoco cadde sovra Sodoma e Gomorra, il melodramma era forse stato inventato da Peri? la Gafforini aveva cantato? Rossini aveva scritto il Barbiere di Siviglia? Se si dovessero abolire e manomettere e distruggere tutte le cose che possono diventare pericolose, non so più che cosa dovrebbe conservarsi. Taglieremo i vigneti perchè vi sono degli uomini che si ubbriacano? Estirperemo i gelsi perchè vi sono delle donne che vestono di seta a scapito della saccoccia dei mariti? Romperemo la faccia a tutte le belle ragazze, perchè i giovanotti corron pericolo d'andar in rovina per loro? Idee piccole, monsignore, idee false, idee storte.
      - Io sto in confessionale, caro signor maestro, e lei sta all'organo. Dal confessionale io vedo tutto il mondo sotterraneo che agli altri non è dato di penetrare. Io posso sapere quali sono le classi sociali, quali le professioni, quali le condizioni, dove il cattivo costume si fa strada più facilmente. Ora devo dirle, signor maestro, che per la mia esperienza ormai lunga, mi riesce provato che la corruzione imperversa colla sua massima forza appunto in quella, ora pur troppo numerosissima, schiera d'uomini e donne che, o cantando o recitando o ballando, divertono il pubblico in teatro. Queste orecchie hanno sentito orrori da far fremere non solo un prete, ma anche un libertino a cui fosse rimasto appena un barlume di onestà. Se pertanto, conoscendo questa buona famiglia; se assistendo con vera e continua mia gioja ad uno spettacolo quotidiano e veramente esemplare di pace domestica, di onestà, di modestia, di abitudini religiose, e per conseguenza d'inalterabile contento, desidero col più intenso ardore, e Iddio mi è testimonio, che ciò si mantenga, mi pare d'aver ragione.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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