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      Il fiacre situato sul bastione tenne dietro al phaėton; dopo qualche istante, il fiacre che attendeva sulla strada di Circonvallazione, avvisato in tempo debito, si mise a carriera, come per inseguire le altre due carrozze, sotto pretesto d'esser stato attraversato e insultato. In quest'ultimo erasi gettato il Bichinkommer. Egli vomita ingiurie contro quelli dell'altro fiacre; questi rispondono di conformitą, e versano tutta la colpa sul guidatore del phaėton. Il Bernacchi, recitando benissimo la propria parte, si mette a sagrare come un indemoniato. Tutte e tre le carrozze si fermano. Gli uomini nei due fiacres discendono, e fanno le viste di assalire il Bernacchi. La Falchi grida, l'avvocato strepita, e tutti si volgono a quest'ultimo, portandolo di viva forza fuori della carrozza. Il Bernacchi, avvertito dal Bichinkommer, finge allora di svincolarsi dall'impaccio dei due fiacres, e mette i cavalli alla pił precipitosa carriera, indarno gridando la Falchi che il marito era rimasto a terra. Il qual marito, dopo essere stato urtato e riurtato e anche tambussato, fu lasciato solo in mezzo alla strada e all'oscuritą della notte gią caduta; e i compagnoni della Teppa risalirono tutti nei fiacres e via di gran galoppo.
     
     
      XXVI
     
      Tutti questi fatti seguirono con tanta rapiditą, che coloro i quali dovettero subirli per forza, non ebbero il tempo necessario nč di fermarli, nč di comprenderne lo scopo, nč di conoscerne gli autori. Tanto il Falchi quanto sua moglie rimasero cosģ sbalorditi e confusi, che non raffigurarono il Bernacchi quando questi montņ in sella, e non s'accorsero d'essere portati piuttosto fuori che dentro la cittą. E dopo il simulato alterco, a tacere dell'avvocato che, restato solo nella solitudine e nell'oscuritą della Circonvallazione, non mise in iscritto per nostro uso le sue impressioni, la paura s'era per siffatta guisa impadronita dell'animo di madama Falchi, che la sua carrozza svoltņ entro il portone di un palazzo, prima che si fosse riavuta; sebbene confidasse nelle parole del Bernacchi, da lei non ravvisato, il quale, lungo la precipitosa corsa, andņ ammonendola e persuadendola ch'ei l'avrebbe tratta in salvo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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