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      - Parole di Giunio Baroggi sull'arte italiana. - L'avvocato Montanara e l'eredità F... - La contessa Stefania B...i Gentili. - Del divorzio. - I giuristi e i teologi. - Il quarto piano e il cannocchiale. - Il dott. Broussais. - Il biglietto della lotteria di Baden-Baden. - Il Viatico. - Il Baroggi e il conte B...i.
     
     
      I
     
      La massima parte della nostra storia si svolse a Milano, una parte a Venezia, un'altra a Roma, nè ciò per sfuggire all'accusa di non presentare che un interesse municipale, ma veramente perchè quanto avvenne a Roma e a Venezia non avvenne altrove; e perchè la necessità del vero e del reale ci comandò di tramutarci ora in un luogo, ora nell'altro. Ed ora per la medesima ragione, correndo l'anno 1829, dobbiamo recarci a Parigi e dimorarvi per qualche tempo.
      Milano, Venezia e Roma, senza nessun merito nostro, bastano a far sì che il presente lavoro assuma un interesse quasi italico. Ed ora, se dall'onda impetuosa degli avvenimenti ci troviamo trasportati a Parigi ciò significa che la fortuna sospettando che non ci bastassero i confini italiani, ha fatto di tutto per metterci in comunicazione con tutt'Europa.
     
     
      II
     
      Parigi è la capitale del mondo; anche senza essere francesi bisogna confessarlo. Essa, in questo primato, è succeduta alla vetusta Roma. Nè vale che Londra abbia un milione d'abitanti più di lei; se il numero degli abitanti fosse il sintomo della superiorità d'una capitale, i Chinesi, già orgogliosi d'aver avuto un Adamo di dieci millenarj più vecchio del nostro, potrebbero contendere questo vanto così a Londra come a Parigi.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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