Pagina (1448/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Ma questa è la capitale del mondo per il fatto della lingua; della sua lingua, che successe alla latina. Quand'essa diventò l'indispensabile interprete nei bisogni della diplomazia, nella necessità delle comunicazioni del sapere universale, allora Parigi fu dichiarata erede della fortuna di Roma. - Un dotto, un letterato, anche senza l'obbligo di rinnovare il miracolo di Mezzofanti, può conversare con tutti i tesmofori dei due mondi, i quali in quella perpetua fornace del pensiero, spogliati della vesta nativa, lasciano vedere trasparente la sostanza dell'idea, che talvolta si migliora colà, rendendosi meno scabra e più accessibile. Il longanime alemanno che, nelle ricerche ostinate della scienza e dell'arte, e più dell'erudizione, mostra tutti i caratteri d'una affannata monotonia, non varcherebbe i patrj confini, se l'agile francese, liberandolo delle scorie importune, non ne presentasse al mondo il carbonchio lucente.
      L'altra ragione del suo primato sta nel sapersi espandere compenetrando.
      Parigi, nella schiera delle città illustri, assomiglia a quegli ingegni fortunati che sanno approfittare delle fatiche altrui, e riproducono assimilando e completando. - Se la si considera come un individuo, non ha il genio della invenzione, ma della perfezione. Non è il Boiardo che inutilmente per sè crea e trova i personaggi dell'Orlando, ma è l'Ariosto che, adottandoli e trattandoli come figli proprj, li rende immortali, e appena permette che il suo antecessore abbia un posto fra i poeti di terz'ordine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Parigi Roma Mezzofanti Boiardo Orlando Ariosto