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      Abbandonata ogni idea di precauzione, si sentì persin tentato di aspettare ed affrontare il conte; lo scandalo che con ogni arte aveva sempre scansato, e del quale era in una continua apprensione, in quel momento gli parve assai desiderabile, in confronto di quell'orrido ignoto in cui dibattevasi indarno. Tornato più volte in quella via, quando Dio volle, vide finalmente uscir dalla casa del conte il dottor Broussais. La vista del medico, sebbene recasse con sè l'annunzio di una disgrazia, pure gli fece provare un soprassalto di gioja. Il dottore lo scorse e, senza aspettare d'essere interrogato, leggendo tutto nel volto stravolto di Giunio:
      - Tranquillatevi, disse, la contessa è a letto, ma non c'è nulla di veramente serio.
      Il Baroggi respirò, e trasse di lungo in compagnia del dottore.
      - Non c'è nulla di serio, continuò questi, ma se non si rimove la causa, la gravità del male può diventare irreparabile. Quell'infelicissima donna ha bisogno del ristoro della pace domestica. Vi assicuro che con sei mesi d'inalterata tranquillità essa potrebbe guarire radicalmente. Bisogna dunque che pigliate una risoluzione, se volete salvarla. Siete ricco, involatela a suo dispetto; l'amore che vi porta è immenso; l'occhio medico me ne avvisa; ma è un ardore che la divora, perchè è combattuta da una trascendente idea del dovere.
      - Lo so.
      - Dunque ci vuole una risoluzione e un colpo inaspettato. La mano del chirurgo assale spesso a tradimento l'ammalato che si rifiuta a sottoporsi ad un'operazione dolorosa.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Dio Broussais Giunio Baroggi