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      Io parlo da medico; il solo modo di guarire colei, è di trasportarla violentemente da un ordine ad un altro d'idee, e di toglierle d'attorno la vista abborrita di quell'uomo infame di suo marito, il quale, nonostante le sue inconcepibili stranezze e una morbosa volubilità di carattere, in un certo ordine di cose e d'intenti, è longanime e irrevocabile. Quel che voi mi avete detto, l'ho già verificato. L'odio ch'ei sente per quella donna gli prorompe da tutti gli atti, da tutti i movimenti, da tutti i muscoli della sua laidissima faccia, sebbene talvolta, fisicamente, ei l'adocchi ancora con bramosia. Pare che voglia disfarsi di lei in ogni modo; ma essendo vilissimo senza essere scemo, sa trattenersi sempre con astuzia d'inferno entro i limiti di certe azioni, che sembrano imposte dall'autorità maritale; ma non abbandona mai un momento la sua vittima, che investe e solca e scava col lento, ma certo lavoro della sega e della goccia.
      A queste parole il Baroggi si scolorava e rabbrividiva.
      - Fra pochi giorni potrete riveder la contessa, proseguiva il dottor Broussais; il solo rimedio efficace, ve lo ripeto, sta in un atto di violenza, che si risolverà in un atto supremo di pietà e di carità.
      Il Baroggi accompagnò il dottor Broussais fino alla porta dell'ospedale militare, e, messo sulla via delle speranze, andò tutto solo a passeggiare ai Campi Elisi, ingolfandosi in una fitta di pensieri e di progetti.
     
     
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      Passarono sei giorni; rivide la contessa.
      - Se il dottor Broussais non mi avesse ogni dì informato dello stato della tua salute, certo sarei morto di affanno.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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