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      Tutti quelli che entrarono nella mia casa e conoscono il conte, sono convinti che sono stata spietatamente sacrificata; ma non mi risparmierebbero però nessun biasimo se sapessero in che condizione il mio cuore è verso il tuo; ma c'è di più: essi m'insulterebbero, nel loro pensiero almeno, sospettando cose che non avvennero e non avverranno mai. Voi altri increduli l'avete sempre col Dio inesorabile e colla religione di spavento e coi sacerdoti funesti; ma se Dio punisce le sole colpe consumate, il mondo va più innanzi di Lui; esso inventa e punisce le colpe che non furono mai commesse.
      - Dunque non bisogna curarsi del mondo, e non pensare ad altro che ad essere in regola con noi stessi. Il tuo confessore, quando non sia un cretino inferocito, credo non avrà potuto rimproverare la tua condotta.
      - Mi rimprovera la debolezza onde son troppo indulgente col mio cuore; mi rimprovera questa pratica, quantunque non sia mai uscita dalla sfera della più pura simpatia, perchè dice che è un atto d'orgoglio l'affrontare i pericoli, e il tenersi certi di poterli sempre superare... mi riprovera...
      - E non ti ha rimproverato il disprezzo che hai per la tua salute? e non ti ha detto che non a caso Iddio deve averci fatto dono della vita, e che è nostro primo dovere il conservarla con ogni cura, e che è un disprezzar Dio il non tener conto di tutto ciò che ci diede in dono? Io parlo adesso come un prete, e vorrei ben sapere come farebbe il tuo confessore a rispondermi. - Ma lasciamo codeste inutili discussioni, e pensa a prendere un partito, e a lasciar la casa di tuo marito.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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