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      Tra me e te c'è una tale solidarietà di affetto purissimo e fuori affatto d'ogni ordine volgare, che non devono esistere tra noi quei miserabili rispetti umani per cui talvolta si respingono gli ajuti fraterni per un mal inteso orgoglio. Tu avrai dunque da me centomila franchi; nessuno saprà mai da chi li hai avuti. Scegli per tua dimora quella città che ti parrà meglio, fai venir teco i tuoi parenti. Avrai giorni tranquilli, se non giocondi, e il mondo che tanto temi, non avrà mai nulla a dire contro te... Io mi riserberò soltanto il puro diritto di venire a vederti qualche volta, come un amico che non si dimentica degli amici.
      Nel dir queste cose, gli occhi del Baroggi s'inumidirono, e due lagrime lente gli corsero sulle guancie.
      Stefania non seppe rispondere che versando altre lagrime uguali.
      - E che risolvi?
      - La tua immensa bontà ti fa prestar fede a cose impossibili.
      - Possibili non solo, ma di facilissima esecuzione. Tutto dipende dal tuo volere; per carità, rispetta e pensa a conservare quella vita da cui dipende la mia. - Se tu persisti nel rifiuto, è indizio manifesto che credi di amarmi, ma non è vero. - L'amore è imperterrito, e non trova ostacolo in cosa nessuna.
      Quella proposta di Giunio aveva sollevato nell'anima di Stefania una folla di speranze nuove. Compresa d'una insolita gioja, e parendole d'intravedere un avvenire del quale non aveva mai sospettato nemmen la più lontana possibilità, sentì la tentazione di accettarla e di far pago il generoso desiderio di Giunio; ma assalita da nuove paure, si tacque crollando la testa.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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