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      - Avendo io, egli disse, viaggiato tutta Italia, prima che scoppiasse la rivoluzione, all'intento di veder dappresso le popolazioni e di esplorare i sintomi della crisi italiana, mi trovai a Venezia nei primi mesi del 1848; quel che avvenne in que' mesi di preparazione, fuori di Venezia non è noto che in parte. - Le carneficine di Milano e quelle di Padova assorbivano allora l'attenzione generale. - Ma io, che in quel tempo ho potuto osservar da vicino quel che qui si operò, debbo dire che i Veneziani, una volta messi in via, guadagnarono con alacrità straordinaria il tempo prima perduto. - A mantener vivo lo spirito pubblico e ad incuorare Venezia ad operare più che a far dimostrazioni, contribuì principalmente la prigionia di Manin e di Tommaseo, e la loro dignità affatto antica in faccia alla ingiustizia e alla sventura.
      «Crocchi segreti d'uomini pronti se ne improvvisarono molti; alcuni, più esperti dei mezzi speciali che Venezia aveva in sè, guardavano alla marina veneta; considerando quello che, volendo, avrebbe potuto, vedevano facile la riuscita, se si fosse tentata qualche impresa audace. - A tale intento, alcuni più astutamente volonterosi, s'accomunavano, quantunque la diversa condizione non paresse comportarlo, ai soldati della fanteria di marina; e versando con essi in famigliare colloquio nelle taverne del buon popolo, e mescendo loro con mano liberale, li mettevano a parte de' proprj pensieri, li istruivano intorno alle pubbliche faccende, e li esortavano a star pronti.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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