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      Sta benedissi all'amico; "qui non c'è tempo da perdere. Bisogna che noi sappiamo di chi sia il libro e che ad ogni costo ci riesca d'averlo per sole ventriquattr'ore".
      Sapere di chi sia il libroriprese l'amico "è cosa molto facile, e fin d'ora son quasi sicuro che è del Pernetti; ma difficile è averlo nelle nostre mani".
      E io ti dico che lo devi avere. Chiedilo, fattelo prestare o rubalo; ma è necessario che io l'abbia e lo voglio avere, perché ne va del mio onore. Prometti, minaccia, fa' insomma ciò che vuoi tu. Tutto quello che Alfredo ed io possediamo, prendilo tutto, disponi di tutto, ma fammi avere il volume
      . La voce del re Riccardo allorché gridava: "Tutto il mio regno per un cavallo", non risuonò con maggior vibrazione della mia. L'amico comprese la passione che mi accendeva la parola e lo sguardo, e promise che avrebbe fatto di tutto per contentarmi; e seppe così ben fare che, dopo due ore di crudele ansietà, quel benedetto libro era nelle mie mani. Poco mancò che per l'allegrezza non mi mettessi a saltare. Intanto il principe si fregava per la gioia le mani: "Abbiate la gentilezza di recitarmi alcuni dei vostri versi", mi disse con un'aria assai sprezzante, mentre tornavamo dalla passeggiata.
      Non li ho a memoriarisposi; "ma tra poco li sentirete tutti".
      Dobbiamo noi rinforzare la scommessa?
      continuò il principe.
      Io non sono un truffatorereplicai "scommettere nella certezza della vittoria è una trufferia bell'e buona".
      Che squisitezza di sentimenti!
      osservò egli, dando in uno scoppio di risa.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Pernetti Alfredo Riccardo