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      Era questo un darmi facoltà di scegliere fra due mali. Andare al collegio come esterno era assolutamente impossibile. E perché? domanderete voi. Ve la do alle cento e alle mille indovinarla. Mio padre, come ho detto poco sopra, aveva affermato che la divisa del collegio, in qualche modo riattata, avrebbe potuto servirmi per tutti i giorni. Ora, per un giovane uscito di collegio, comparire in pubblico con la divisa collegiale, quantunque rifatta, era una delle più grandi umiliazioni; il farmi vedere tutti i giorni ai miei ultimi compagni in quell'abito disgraziato sarebbe stato lo stesso che espormi volontariamente ad una vita di scherni e di mortificazioni di cui conoscevo tanto bene le amarezze da non avere alcuna voglia di provarla. Il real Collegio dunque fu scartato.
      Anche il Seminario aveva i suoi inconvenienti. Erano allora in Genova tre istituti di educazione per i giovani: il Collegio reale, il Seminario e il real Collegio di marina. Ognuno di questi tre istituti, sia detto a onore e gloria della fraternità umana, odiava cordialmente gli altri due rivali, ed era con essi in aperta ostilità. Ogni alunno dell'uno aveva in uggia e perseguitava gli alunni degli altri; e più d'una volta m'era accaduto, quando ero in collegio, di scambiare di soppiatto coi miei fratelli del Collegio di marina o del Seminario qualche pugno o un paio di spintoni, trovandoci in una chiesa, o qualche atto insultante, incontrandoci per via; dimodoché correvo pericolo d'imbattermi al Seminario in qualche vecchio nemico ed essere costretto a continuare una lotta che avrei voluto scansare.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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