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      Scusi, signore, non tocca all'accusatore a provare l'accusa? L'innocenza non ha bisogno di essere provata; si presume sempre, non è così?
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      Bene, benissimo! Il discorso è stringente, mio caro signor Benoni. Si vede facilmente che ella ha nelle vene un sangue d'avvocato, e veggo con piacere i suoi progressi. Tuttavia, in questo caso, abbia la bontà, mio caro signore, di credere che il tribunale ha data la sua sentenza, e che perciò noi abbiamo quello che dicesi res judicata: ih, ih, ih
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      Ma se il tribunaleosservai io "ha dato la condanna senza prima sentire l'accusato".
      Questo, mio caro signore, dipende dalla eccezionale natura di quel tribunale. La Giunta di pubblica istruzione è una specie di magistratura paterna, che si presume non poter fallire giammai, e contro le cui decisioni non c'è l'appello, vede,
      rispose il signor Merlini con un sogghigno.
      Sia pure così
      soggiunsi "ma la Giunta, quando fosse meglio informata, non potrebbe revocare le proprie decisioni?".
      Perché ciò avvenga, ci vogliono dei motivi seri molto seri. Ora parliamoci franchi. Lei m'interessa ed io desidero servirla. Per ottenere l'indulgenza della Giunta, lei deve meritarsela; e a ciò non v'è che una sola via, che lei mi dica, a quattr'occhi, in piena confidenza e segretezza, come in confessione, gli autori del disordine dell'ultima domenica
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      Denunziare i miei compagni!
      dissi io inorridito. "Quand'anche li conoscessi, il che non è, nulla mi potrebbe indurre a disonorarli con un'azione vile!".
      Il signor Merlini cessò allora di fare la zampa di velluto e tirò fuori gli unghietti.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
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