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      Con tutti questi mezzi di azione non meraviglia che fosse riuscita a raccogliere nelle sue mani l'istruzione pubblica. Le Scuole elementari, i Collegi, le Università erano tutti sotto la sua direzione. Lo spirito gesuitico dominava in Corte tra gli alti funzionari e invadeva ogni parte dell'amministrazione politica e giudiziaria. Insomma, per fare degli avanzamenti in qualsivoglia carriera, era necessaria l'affiliazione vera o supposta a quella setta. Per mezzo del confessionario, o corrompendo il servitorame, i Gesuiti riuscivano a sapere i domestici segreti che rivelavano alla polizia producendo discordie nelle famiglie, processi scandalosi, ammonizioni e tutte le altre svariatissime misure chiamate economiche, nome generico per ogni specie di arbitraria ingiunzione e pettegolo intervento della polizia in tutti i singoli atti della vita privata dei cittadini. Due Gesuiti si offrivano al Direttore di polizia in Genova di somministrargli tutte quelle informazioni che potesse desiderare. I vescovi quasi tutti affiliati alla setta, sostenevano i Gesuiti a più non posso, ed essi erano alla lor volta sostenuti da questi nei loro più ingiustificabili arbitri. Il Vescovo d'Acqui fu causa che una ragazza ebrea, affetta da alienazione mentale, venisse strappata dal seno della famiglia col pretesto che aveva manifestata qualche inclinazione a farsi cristiana. La madre e due fratelli dell'infelice, colpevoli di averla ridomandata secondo le leggi, invece di ottener giustizia furono cacciati in prigione.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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