Pagina (236/471)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Lo Sforza era di parere che noi ci accorassimo proprio per nulla, e la sua opinione era che, per rovesciare il Governo, non si doveva far altro che dar di piglio ad una bandiera coi colori italiani e andare per le vie gridando: "Viva l'Italia! Viva la libertà!", e tutto sarebbe fatto. Alfredo guardava con meraviglia e pareva sbalordito, come quando ci sentiva ragionare di principesse e di tesori sotterranei.
      Ma dove sono questi Carbonari? Dove possono nascondersi così bene?
      . In questo tema andavano a finire i nostri colloqui.
      Tale contrarietà m'era grave all'anima; ma non era l'unica ragione di dubbio e di ansia per me. Avevo provato ultimamente uno sconforto vago, una certa mancanza d'interesse in ogni cosa, una specie di vuoto nella mia vita, che mai per il passato. Specialmente dacché ero stato in campagna, strane sensazioni di tanto in tanto mi agitavano, mi sopraffacevano e mi empivano gli occhi di lacrime. La vista di quell'amena gioconda natura, invece di allietarmi, mi attristava ed opprimeva. In certi momenti sentivo un desiderio morboso di solitudine, e spesso passavo le ore intere a pie' d'un albero, nel più riposto seno della valletta, in preda a fantasie indefinite.
      Oh! se avessi potuto fermare nel suo passaggio una di quelle immagini confuse, una di quelle figlie dell'aria, che si agitavano nella mia fantasia come atomi di polvere in un raggio di sole! Come erano da me lontani i giorni delle principesse dalle treccie d'oro e dalle labbra di corallo! In quel tempo non ero insensibile alla bellezza delle donne del mio paese.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Sforza Governo Italia Carbonari