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      La mattina del 5 giugno (queste date non si dimenticano facilmente) ecco un altro biglietto della mia anonima corrispondente. Era piegato colla stessa gentilezza, profumato ed elegantissimo come i primi due, ma portava un nuovo sigillo, una colomba con un ramoscello nel becco, e il motto: "Reco buone notizie". E le notizie erano buone davvero!
      La vostra sconosciuta amica sarà questa sera all'Acquasola nel boschetto a mezzogiorno della fontana del centro. La riconoscerete da un mazzolino di rose che porterà in mano. Dunque, se vi preme conoscerla siate là alle otto e mezzo precise. Addio a poi
      .
      È facile immaginare in quale stato di ansietà e di agitazione mi gettò quel biglietto. Finalmente la conoscerò! Ma come debbo comportarmi? Che cosa le dirò? E se io le riuscissi ridicolo?
      Non erano ancora le dodici: altre nove ore dovevo passare su questa specie di graticola. Per ammazzare il tempo andai a riconoscere il luogo, quantunque lo conoscessi benissimo, e ad avere, per dir così, una prova anticipata delle varie commozioni di quel benedetto incontro.
      Vediamo un po'; da qual parte entrerò nel boschetto? Se per uno dei grandi accessi, io sono obbligato a camminare un buon tratto a portata del suo occhio: e sento che l'idea ch'ella mi veda mi sconcerta solamente a pensarci: dunque il grande accesso no. Ma v'è un'altra entrata attraverso quel tortuoso sentiero di dietro: purché vi potessi giungere inavvertito! Sì, posso riuscirvi, se fo un giro per la strada carrozzabile.
      È un lungo giro, ma che importa?


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Acquasola