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      Quanti baci diedi a quel fiore! Con quanta tenerezza lo conservai! E quando fu del tutto appassito, con che pietosa cura ne raccolsi e custodii gli avanzi disseccati! Felice età, quando uno sguardo, il fruscio d'una veste, un fiore, un nonnulla basta a inondare di gioia l'anima di un giovane!
      Una sera Lilla mi scrisse che la mattina seguente, alle otto, si recherebbe a scegliere alcune piante in un giardino che m'indicava, presso la porta Romana. Se desideravo vederla, non avevo che andarci io pure col pretesto di comprare dei fiori. Questo naturalmente mi bastò, e quella mattina alle otto me ne stavo discorrendo col vecchio giardiniere, col quale mi congratulavo per la bella collezione di piante e per la cura che aveva del giardino. Lilla arrivò poco dopo, accompagnata dalla cameriera, perché non usciva mai sola di casa. Per scegliere bene, era necessario esaminare a parte a parte la ricca collezione che ci stava dinnanzi: e poiché il giardino era molto ampio, questo esame voleva naturalmente del tempo. Perciò pregammo il giardiniere di non incomodarsi per noi, ma di continuare il suo lavoro, mentre noi avremmo fatto una girata all'intorno con la cameriera ad una certa distanza. Appena fummo soli, m'affrettai a toccare il punto che aveva tanto destato la mia curiosità: "Non so come mai" le dissi "la vostra voce, quando l'udii per la prima volta, mi sonò all'orecchio come voce per me non nuova. Mi potreste spiegare questo fatto?".
      Lilla sorrise e rispose: "Niente di più facile.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Lilla Romana