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      Il Beltoni era molto allegro. "Una bella ragazza, che te ne pare?" disse appena messosi a sedere.
      Straordinariamente bellafu la risposta.
      Sebbene un po' diavolettocontinuò il Beltoni.
      Che occhiata ti ha dato!
      disse l'altro, che evidentemente lo andava stuzzicando per divertirsi.
      E n'ha ragione; oh se n'ha ragionereplicò egli.
      Molti valtzer, galòp e tresconi le ho fatto ballare là sull'erba, al lume della luna!
      .
      Io compiangevo di tutto cuore l'infelice ragazza, che la sua mala sorte aveva fatto inciampare in un Beltoni.
      E dove ne hai fatta la conoscenza, cane d'un uomo fortunato?
      domandò il compagno.
      A Melle, presso Savona
      . Il Beltoni era di quel circondario. Io drizzai gli orecchi.
      Il suo fratello ha una magnifica villa colà. Gente ricca, che vive molto signorilmente; ma al tempo stesso affabile e alla mano
      .
      Dio del cielo! È lei!
      Io ci andavo spesso e passeggiavo qua e là per il parco in compagnia della piccola zingara. Se tu l'avessi veduta, amico mio: con quel caldo diabolico, era in un leggero négligé quasi trasparente...
      .
      Non continuo per il ribrezzo.
      Il Beltoni seguitò la sua descrizione con la gentilezza di maniere e delicatezza d'espressioni con cui un macellaro potrebbe far l'elogio della bestia che sta per isgozzare. M'era venuto il sudor freddo.
      Ma, alle corte, a che punto sei veramente con la tua bella?
      proseguiva il suo interlocutore.
      Ah! ah! tu vuoi saperne troppo!
      rispose ridendo sgangheratamente.
      Già, già!
      replicò l'altro; "fai il discreto, perché non hai nulla da dire".
      Può essere!


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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