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      Diceva di aver fatto in campagna la conoscenza di una bella ragazza, un vero diavoletto, per dire come diceva lui. Se la pittura delle grazie della signorina era un po' scorretta, aveva però molta ricchezza di tinte. La stagione, diceva era molto calda, e la signorina se ne stava in un negligé molto trasparente...
      . E qui ripetevo parola per parola quanto disse il Beltoni. Lilla pareva turbata dal mio racconto e al tempo stesso intimorita dal tono amaro delle mie parole.
      Il giovinottocontinuai, "aveva fatta la corte alla signorina come s'usa in campagna. Ballava sempre con lei sui prati, le era sempre al fianco in tutte le passeggiate per il parco: e così aveva avuto tutto l'agio di contemplare ed ammirare le grazie di lei nel loro miglior punto di luce. Pare che questa viva ammirazione conquistasse il cuore della signorina: almeno così pensava il giovinotto, perché chiuse il suo racconto con queste precise parole: - Se fra una settimana non ottengo un abboccamento, non sono più io -.
      E qual è il significatodomandò Lilla con qualche perplessità "di così odioso racconto? A che fine me lo avete fatto?".
      Non lo indovinate?
      diss'io con amaro sorriso.
      Io? No; voi mi fate paura
      .
      Veramente?
      . E le fissai gli occhi in faccia; poi dissi lentamente: "Ma, non siete voi l'eroina di questo odioso racconto?".
      Io?
      gridò Lilla facendosi rossa come una fiamma
      Sì, voi; lo ha detto lo stesso Beltoni. Egli è il fortunato amante
      .
      Se a queste parole fosse scoppiata in un accesso di rabbia, se si fosse strappata i capelli, se avesse battuti i piedi a terra; se avesse schizzato dagli occhi l'ira e il dispetto, se avesse caricato di maledizioni quell'uomo e me, che sollievo ne avrei avuto!


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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