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      Potresti averla indovinata. Però tu hai una gran buona memoria. Dimmi, riconosceresti al bisogno il carattere di quella lettera?
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      Se lo riconoscerei! Fra mille
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      Ebbene, se venissero lettere dello stesso carattere, non le ricevere, e di' pure che questo è l'ordine mio
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      Il volto di Santina brillò di gioia: "Non dubiti" esclamò "sarà ubbidito".
      Difatti mantenne la parola, e con uno zelo unico. Il giorno dopo venne una lettera, e molte altre i giorni seguenti: ma tutte egualmente respinte. Appena era sonato, Santina correva alla porta; e quando una settimana dopo partimmo per la campagna, chiese con insistenza d'esser lasciata in città per timore che i miei ordini non fossero nella mia assenza eseguiti. E così non venne a San Secondo che un mese più tardi. Com'era cambiato San Secondo!
      A mala pena riconoscevo quel luogo, dov'ero stato alquanti anni addietro. Il verde della campagna aveva perduto la sua freschezza: l'aria stessa mi pareva meno pura: Fantasio non c'era più; ed ahimè! quella radiosa immagine, che tutto illuminava dentro e fuori di me, si era oscurata.
      Là, sul pendio della collina, sorgeva sempre quella palazzina bianca con le persiane verdi, la cui sola vista mi metteva in altri tempi la gioia nel cuore. Come allora mi pareva un'altra! Come vuota e malinconica! Sebbene le persiane aperte dicessero chiaramente che era sempre abitata.
      Erano trascorsi tre mesi dalla mia andata a San Secondo; tre lunghi mesi di solitudine, di rimpianto e di tristi memorie. Ogni giorno ripetevo le mille e mille volte a me stesso che Lilla non mi aveva amato mai, che il giovane ed entusiasta cospiratore aveva potuto colpire quella sua mobile fantasia, ma non era riuscito mai a toccarle il cuore; che fra lei e me c'era un'assoluta contrarietà di carattere, d'idee, di sentimenti e di abitudini.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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