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      Mentre il Lazzarino si fa aspettare, posso intanto informare il lettore di quello che seppi su questo soggetto.
      Non v'è uomo così povero, che in punto di morte non lasci qualche piccola somma, da erogarsi in tante Messe in suffragio dell'anima sua, o vi è appena qualche povera donna che non abbia da far celebrare di tanto in tanto qualche Messa o per l'anima di un parente defunto, o per la guarigione di un qualche malato della famiglia, o per qualche altra simile ragione. Perciò la vendita delle Messe è molto considerevole in Italia. Ho detto vendita a bella posta, perché la Messa è pagata e costituisce una parte essenziale della rendita d'un prete. Il prezzo varia secondo la domanda, precisamente come nei pubblici valori, e, come questi, le Messe alzano o ribassano, secondo la maggiore o minore richiesta.
      Il luogo dove era questa singolare borsa, dove si regolava il prezzo delle Messe, e dove si facevano tutte le contrattazioni circa questa curiosa specie di mercanzia, era precisamente la Loggia di Banchi, dal lato che guarda Via degli Orefici.
      Se alcuno desidera d'aver subito una Messa o di collocarne cinquecento, trova in quel luogo il fatto suo. Alcuni sensali (preti, si capisce) vi vengono incontro e concludono l'affare. Posto che un prete, il quale abbia qualche centinaio di Messe da dire, si trovi in bisogno di pronto denaro, trova in questo luogo i suddetti sensali, che prendono le Messe con uno sconto e gli pagano la differenza. Alcuni pezzi grossi veri Rothschild di questa borsa, avevano nei loro portafogli migliaia e migliaia di Messe.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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