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      Volete adunque incaricarvene? -. - Me ne incarico -, risposi; - ed ora è qui sano e salvo - dandosi un altro pugno sullo stomaco. - Che ne dite, eh? -. - Dico che siete una persona d'oro - risposi. - Ma dov'è il plico? -.
      - Adagio - riprese egli - voi dovete prima sapere tutto intorno a questo plico -. E continuò, facendomi un minuto racconto di tutti gl'ingegnosi artifizi usati da lui per portare la bomba a salvamento, dei pericoli da cui era scampato per miracolo, della prodigiosa presenza d'animo, del coraggio e del sangue freddo che gli c'erano voluti per vincere tutte le difficoltà. Avendogli io di bel nuovo rammentata la lettera, cominciò ad estendersi sulla condizione dei partiti in Francia, assicurò che Luigi Filippo era un uomo perduto, che le cose in generale andavano a maraviglia, ecc., ecc.
      Dopo avermi fatto così provare tutte le pene di Tantalo con sua grande compiacenza, Lazzarino s'accostò di nuovo alla porta, origliò, guardò attraverso il buco della serratura, e finalmente tirò fuori dal panciotto turchino un letterone così grande, che solamente a vederlo detti in uno scroscio di risa, e Lazzarino, per consenso, si mise di tutto cuore a fare lo stesso, solo interrompendosi di tanto in tanto per domandarmi se era un uomo o no.
      Gli dissi che valeva oro quanto pesava, e m'alzai per partire. Lazzarino ripeté le sue offerte. Se avessi avuto bisogno di lui, non dovevo far altro che cercar di Lazzarino in Banchi: tutto il mondo lo conosceva. Egli parlava sempre di sé nella terza persona.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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