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      Si era unito con alcuno di loro per formare a Marsiglia un Comitato dirigente. Sperava di avere presto notizie, e c'insegnava un sicuro e regolare mezzo di corrispondenza fra Genova e Marsiglia, e viceversa.
      Quanto a Lazzarino, il portatore della lettera, Fantasio ci diceva che non badassimo ai suoi modi bizzarri. Sebbene costui non sapesse tirare uno starnuto senza darsi un'aria di mistero e senza farne molto chiasso, era nonostante una creatura da potersene fidare ciecamente, e da poterla sfruttare in molti modi: e tale ci parve di fatto. Aggiungasi che il fratello di Lazzarino era autorevolissimo appresso gli uomini di Borsa e coloro che avevano interessi con la marineria: nell'insieme un molto utile acquisto.
      Seguiva di poi l'intero piano della nuova società, coi più minuti particolari, come sarebbero la formula del giuramento da deferirsi, il modo dell'aggregazione, le parole, i segni di riconoscimento, ecc., ecc. I principali tratti dell'associazione si possono riassumere così: un Comitato centrale a Genova in diretta comunicazione col Comitato dirigente a Marsiglia; Comitati provinciali in tutte le principali città, comunicanti col centrale: e capi di propaganda in ogni città secondaria e in ogni paesetto, comunicanti coi Comitati provinciali. Gli addetti si dividevano in due classi, in semplici membri e in capi di propaganda: il diritto di presentazione era riserbato ai secondi.
      A questo punto la lettera entrava a parlare di molte regole assai minute e giudiziose con l'intento di ordinare e determinare le relazioni degli addetti tra di loro.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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