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      Nonostante ciò, spero che non ve lo avrete a male, se aggiungerò due parole a fine di rendere possibilmente chiara e definita la natura dell'impresa che ci viene proposta. Eccoci qui in cinque giovani, molto giovani, con mezzi molto scarsi, e siamo chiamati nientemeno che ad abbattere un Governo stabilito. Noi non possiamo contare sopra altri aiuti che su quelli i quali potremo da noi medesimi procurarci. Pensateci dunque bene: noi abbiamo tutto da fare. Eccovi mostrata la cosa per diritto e per traverso. Vi sentite il coraggio di tentarla, dinanzi a queste difficoltà?".
      Certamente!
      gridarono con una sola voce lo Sforza e il Principe.
      Sia dunque così!
      , ripigliò Cesare; "e che Iddio ci aiuti! E perché egli benedica i nostri sforzi, mettiamoci all'opera lealmente e onestamente. Via il ciarlanatesimo e le fantasmagorie (di questa roba ne abbiamo avuta anche troppa); non accenni seducenti a nomi illustri, tenuti prudentemente nell'incognito; non principi immaginari del sangue, dietro alle scene. Chiunque vuole unirsi con noi, sappia che si unisce con un drappello di uomini, la cui forza non è nelle potenti relazioni e nel patrocinio di alti personaggi ma solo nella loro sincera devozione e nella indomabile volontà. A questi patti io sono il vostro compagno!".
      Il nostro capo per ora e per sempregridarono lo Sforza e il Principe, alzandosi e abbracciando Cesare. Alfredo, trascinato dal loro esempio, fece lo stesso.
      Grazie, amici
      , disse Cesare; "ma ora basta, e veniamo ai nostri affari.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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