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      Qual nuovo e profondo interesse in ogni fil d'erba, in ogni stilla di rugiada, in ogni fiore, nel più piccolo insetto! Con che gusto prendevo il caffè coi crostini, di cui ne chiedevo mai tanti, fino a sentirmeli negare. Che piacere nuovo per me il sentirmi un'altra volta ragazzo e, come tale, essere tenuto in regola! Con che intima soddisfazione m'appoggiavo al braccio di mia madre per fare una passeggiata, breve però, ma fino al grande castagno e non più in là! Quindi una seconda passeggiata prima del tramonto; poi la cena e una dormitina sul sofà; e che dolcezza vedere, svegliandomi, mia madre fare silenziosa la calza, udire dalla bocca di Cesare, d'Alfredo e dallo zio Giovanni, che venivano spesso a vederci, le notizie della città! E poi a letto, per destarmi la mattina tutto ricreato e godermi di nuovo il sole, i fiori, i verdi campi, le passeggiate, e per ultimo, ma non meno gustoso, il caffè coi crostini.
      Quali inesauribili sorgenti di piacere ha Iddio messe innanzi all'uomo, sol che egli volesse riconoscerle, amarLo ed esser felice!
     
     
     
      CAPITOLO XXXII
     
      Molto da sperare e molto da temere.
      Improvviso allarme.
      Calma ingannatrice. Catastrofe
     
      Eccomi alla parte più penosa del mio lavoro. Come il viaggiatore còlto dalla notte, che nel passar dinanzi a una croce posta lungo la strada in memoria di qualche terribile caso, torce altrove lo sguardo e affretta il passo; così io in presenza dello scoglio, contro cui andarono a infrangersi tutte le speranze e le gioie della mia vita, sento un brivido al cuore e vorrei sbrigarmi.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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