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      (non potei fare a meno di dire queste parole vedendo che mi rivolgevo alla sua pallida faccia in modo da far compassione), vogliatemi dal canto vostro risparmiare. Questo è un momento di crudele angoscia per me, per tutt'e due; non mi togliete tutto il coraggio, e non vogliate rendermi incapace di sostenere la terribile lotta che mi sta dinanzi. Pensate alla mia povera madre, Lilla!
      . Abbassò la fronte tra le mani; quindi volle che le promettessi che le avrei la mattina seguente mandato Alfredo con le mie nuove.
      Dio vi benedica, Lilla! Per amor mio, ricordatevi de' miei molti e sventurati compagni: non pochi abbisognano di soccorso
      . In quel mentre l'avevo accompagnata fino alla porta. Ella si rivolse a me, mentre un tremito la invadeva da capo ai piedi, e mi disse: "Ah, Lorenzo! Questo è più che un cattivo sogno!". Potei appena afferrare il suono d'un - Addio Lorenzo! - e se n'era già andata... la mia povera Lilla!
      Poche ore dopo lasciai la nostra casa per nascondermi in quella d'una sorella maggiore di Santina, maritata con un genovese e abitante nel popoloso quartiere di Pre. Per accrescere i loro guadagni, davano a pigione alcune stanze libere ad operai e giornalieri; onde pensammo che quello sarebbe stato un luogo dove un nuovo inquilino non avrebbe attirato l'attenzione né svegliato alcun sospetto. Quel luogo aveva anche un altro vantaggio, vale a dire che potevo comunicare sicuramente con la mia famiglia per mezzo di Santina, la quale era solita andare spesso a far visita alla sorella.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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