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      A terra! Ma per voi è morte sicura: pensate alla vostra povera madre. Che direbbe dopo tutte le promesse che le feci di condurvi in Francia sano e salvo?".
      Dio buono, ma che cosa avete?
      vedendo che badavo poco alle sue parole: "Che cosa avete? Che cosa c'è qui che vi dia spavento? Che significa tutto questo?" mi domandò in uno stato di grande agitazione.
      Ci avete forse presi per assassini?
      domandò Spàlatro con un accento di grande amarezza. Io non so come avesse potuto indovinare ciò che stava in fondo ai miei pensieri, ma fatto si è che l'aveva indovinato.
      Per l'amor del cielo non ve ne abbiate a malediss'io. "Voi potete facilmente accorgervi che io non sono interamente in me; e sento che, se non lascio questa barca, impazzisco. Mettetemi a terra; per carità, mettetemi a terra". Per qualche tempo si stette a tu per tu. Debbo rendere questa giustizia al Capitano, confessando che egli disse e fece tutto quello che era umanamente possibile per distogliermi dal mio sconsigliato proposito. Dopo aver esaurito le persuasioni e le preghiere, si rivolse non solo alla mia ragione, ma anche ai miei migliori e più dolci affetti; nulla insomma lasciò intentato. Più d'una volta mi sentii tocco, più d'una volta vacillai nella mia risoluzione; ma ogni volta per una inesplicabile fatalità; la voce di Spàlatro a un tratto interveniva nel dialogo, non mancava mai di ridestare tutti i miei terrori; tanto quella sua voce acuta, sebbene strascicata, il cui tono pareva tradire un profondo risentimento verso di me, contraddiceva o sembrava contraddire il significato delle parole che pronunziava; le quali erano non solo d'incoraggiamento, ma spesso anche di preghiera.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





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