Pagina (454/471)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Che fosse dipeso dal non conoscere essi il luogo? Era impossibile per uomini, che come contrabbandieri trafficavano continuamente da quella parte della costa, e che dovevano conoscere a palmo a palmo. No: essi avevano fatto questo sapendo benissimo ciò che facevano: quella gente senza cuore, per affrettar di mezz'ora il ritorno, non aveva dubitato di mettere a sicuro pericolo la vita di un loro simile.
      Fu per me un momento terribile... Tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui (dice in un luogo dei Promessi Sposi il Manzoni) sono rei non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora, a cui portano gli animi degli offesi. Io allora sperimentai tutta la verità di questa sentenza, poiché mi sentivo divampare dentro il petto le peggiori passioni dell'umana natura: torrenti di odio amaro m'inondavano il cuore: maledizioni e imprecazioni selvagge mi suonavano sulle labbra: correvo tutt'intorno alla mia strana prigione come una belva nella gabbia, e mi scagliavo contro i traditori, non altrimenti che fossero stati lì. Come s'erano meritate le benedizioni e gli augurii miei! E ridevo forte, e quel riso sonava strano e terribile alle mie orecchie stesse. Ciò che pensai, ciò che dissi è molto meglio tacerlo. Basti dire che odiavo e disprezzavo me stesso, per essere della stessa specie di quelle vili creature.
      Aspettar con pazienza fino alla mattina era per me impossibile in quello stato d'irrequietezza, tra la vita e la morte. Accada quel che può, voglio uscire da questa sospensione, voglio provarmi a traversare il fiume.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471

   





Promessi Sposi Manzoni