Pagina (456/471)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di quando in quando un grosso gabbiano con volo pesante mi passava così vicino alla testa, da agitarmi con le sue grandi ali i capelli mentre mandava uno strido selvaggio, come per esprimere il suo sdegno contro colui che era venuto ad invadere i suoi particolari dominii.
      Fortunatamente avevo dei sigari, che per essere in un taschino della giubba si erano salvati dall'acqua: cominciai a fumare, e fumai e fumai. Nessuno, eccetto un fumatore consumato, può capire il conforto che mi veniva da quella occupazione. Col sigaro in bocca, mi sentivo meno solo in quel triste luogo: il sigaro mi riscaldava e, lo posso dire, mi faceva come da amico. A mano a mano le tenebre cominciarono a dileguarsi innanzi al nebbioso grigiastro che precede la punta del giorno; poi quel grigiastro stesso sparì, ed una lunga linea di bianco gialliccio disegnò l'orizzonte verso la parte d'oriente: una fresca brezza cominciò ad agitar le foglie degli alberi; il garrire degli uccelli e l'affaccendato ronzio degli insetti così grato all'orecchio in questa solitudine annunziavano che la natura era sul punto di svegliarsi per salutare il nuovo giorno.
      Chi è che non abbia provato come la tetraggine, che gli è pesata nell'anima ed ha colorito tutti i suoi pensieri durante la notte, sparisca a mano a mano dinanzi alla luce del giorno; e come coi raggi del sole nascente il canto mattutino degli uccelli e la brezza salutare che spira in quell'ora, sia sorto dentro di lui uno spirito nuovo di speranza e d'amore, una nuova energia per combattere e vincere?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
pagine 471