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      Questo passaporto non è in regoladisse egli alla fine. "Io non vedo la firma del Console francese a Nizza".
      L'osservazione era ridicola.
      Se avessi avuto tempo e modo di andare a Nizza a farvi firmare il passaportorisposi "è molto probabile che non avrei attraversato il Varo a rischio di lasciarci la vita".
      Il passaporto dice: colorito frescointerruppe il maresciallo, che aveva continuato a guardarlo da sopra le spalle del Sindaco "e voi siete giallo come un canarino. È inutile che vi proviate ad ingannarci. Sono sicuro, come son sicuro d'esser vivo, che voi siete un disertore".
      I connotati dell'amico, che m'aveva procurato in Genova il passaporto, combinavano bene con i miei, eccetto il colorito. Non risposi direttamente al maresciallo, ma voltomi al Sindaco, dissi:
      Vi prego considerare che il pericolo da cui sono scampato, è una ragione discretamente buona per ispiegare perché in questo momento non sono colorito, senza dire che sono digiuno da ventiquattr'ore e tutto grondante d'acqua. Non c'è dunque da meravigliarsi se sono pallido
      .
      Le mie ragioni e il modo con cui furono dette, parve che facessero qualche effetto sul sindaco; ma egli era evidentemente intimorito dalla presenza del maresciallo.
      Scrivete il vostro nomemi ordinò con aria burbera, dandomi una penna e un pezzo di carta. Io scrissi il mio nome, che egli confrontò diligentemente con quello che io stesso avevo scritto sul passaporto quando lo ricevetti.
      Oradisse il Sindaco "raccontatemi minutamente tutti i particolari che vi hanno condotto a lasciare il vostro paese nativo". Io dissi che un mio fratello e molti miei amici intimi essendo stati imprigionati per le loro opinioni politiche, le quali davano noia al Governo, ero stato consigliato d'andarmene per qualche tempo fuori di Stato.


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Lorenzo Benoni ovvero scene della vita di un italiano
di Giovanni Ruffini
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