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      Pensate se c'è modo di mettere in testa a costoro che il miglior servizio che si possa lor rendere è il contradirgli a spada tratta! Come non dite a modo loro, e non date anche voi nell'istesse ragazzate, cominciano a pigliar suggezione del fatto vostro, e confettandosi il più delle volte per un puro capriccio le loro passioni, si ridono di chi pretende ch'egli abbiano a rinunziar per finezza a quella libertà pazza di spropositare. Il male è che la gioventù ordinariamente ha dello spirito, ma uno spirito da non piacere se non a chi le gira largo, che vuol dire uno spirito mal regolato, uno spirito che non ha la minima autorità sul senso, uno spirito che non apparisce mai nè nel parlare nè nel tacere. Di quell'altro spirito buono a tutte queste cose, di questo non n'hanno, nè ne vogliono avere: e quella facilità che hanno gli uomini ad applaudire una buona botta gli fa talmente divenire idolatri del gusto degli altri, che per cavare una risata non la guardano a sacrificare i loro amici medesimi al profluvio della loro ciarla.
      Oh ci vuol che prudenza nell'amicizia per evitare tutti questi scoglj! Alcuni hanno fermato per regola che per l'amico s'abbia a fare tutto quello che si farebbe per sè. Altri, che non s'abbia a fare se non quello che l'amico fa per noi. Io non meno buona la prima se non a chi è tutto amor proprio, perchè stimo che l'obbligo di seguir l'amico s'estenda tant'oltre, che arrivi a doverci far dimenticare anche quello che dobbiamo a noi medesimi. E quanto alla seconda, che vuole che prima di cominciare a far qualche cosa per l'amico si consumi la metà del tempo in studiare quello che l'amico fa per noi, credo che non ci sia da studiar altro che l'opportunità di servirlo, e alla prima, servirlo subito, e che il pretendere di regolar l'amicizia con queste misure stentate venga più da interesse o da sofisticheria che da precauzione soda e ragionevole.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
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