Pagina (202/263)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essi si perdono, e par loro di recuperarsi nell'acquisto de' beni esterni. La vostra sapienza, Padron mio, è troppo illibata per uomini così corrotti: siete troppo lontani per potervi mai riscontrare: contentiamoci, contentiamoci d'esser uomini da bene per noi, e non facciamo incetta d'uno Stoicismo che ci renda noiosi agli altri: accostiamoci ai galantuomini, ma non ci gettiamo nel precipizio per allontanarci da quelli che non lo sono; comportiamo tutti e ristrigniamoci con quelli che ci piaccion più.
      Considerate che virtù estrema e vizio estremo a questo mondo son rarissimi: e per tanto, sì come non avete a sperare di trovar virtù di tutto vostro gusto, così non avete ragionevolmente nè anche a credere d'aver a trovar vizio di tutto vostro disgusto; gli uomini più perfetti a un intendente e flemmatico osservatore scoprendo sempre qualche quarto falso, e i men perfetti qualche cosa di sincero.
      La sola natura non conduce mai niente di perfetto, così nel male come nel bene: in tutto c'è della lega, e l'unico partitore è la delicatezza del discernimento.
      Un avaro ha i suoi amici, e gli sa servire, ancorch'ei voglia assai meglio a' suoi quattrini che a loro. S'egli ha credito e autorità, gliela farà valer utilmente nelle lor pretensioni, e goderà di poter aver riscontri di supplir con l'attenzioni all'impegno dell'amicizia.
      Un altro, che per la sua dappocaggine nel caso d'un bisogno non v'è buono a nulla, non lascerà di meritar la vostra corrispondenza con un ottimo cuore e con un galantissimo tratto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





Padron Stoicismo