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      Delle prime guerre de' Romani
     
     
      Non ha dubbio che le prime guerre de' Romani per loro sono state di grandissima conseguenza: ma per altro, levatone certe azioni rumorose d'alcuni particolari, non son gran cosa memorabili. L'interesse della Repubblica è certo ch'ei non poteva esser maggiore, trattandosi di poter ritornare sotto la dominazione de' Tarquini: e che sia il vero, senza le lacrime d'una donna, Roma non avea scampo da Coriolano, e la difesa del Campidoglio si può dir che fosse il suo total risorgimento, allor che disfatta l'armata, l'esercito vittorioso era già alloggiato dentro la città: Con tutto ciò, a considerarla bene, erano più tosto tumulti o, al più, conflitti che guerre formate.
      Considero alle volte che se i Lacedemoni avessero veduto il modo di far de' Romani in quei tempi, non può far che non gli avessero presi per tanti barbari. Qual bel pensiero di levar la briglia ai cavalli per urtar di maggior impeto con la cavalleria! Per sentinella starsene a discrizion dell'oche, e per guardia, de' cani, e punirne la negligenza o ricompensarne la vigilanza di man in mano, secondo ch'e' meritavano! Questa bella maniera di far la guerra non è nè anche durata così poco, e bisogna confessare che costoro hanno trovato la via di far delle conquiste assai considerabili con una capacità assai mediocre. Il segreto è ch'egli erano brava gente e poco esperta, che avevan da fare con gente meno brava e più ignorante di loro: ma quei gran titoli di Consoli e di Dittatori che si davano ai lor Generali, o per dir meglio, ai lor Brigadieri: quel sentir chiamar legioni e soldatesca romana le loro masnade, ha fatto deferire assai più alla vanità de' nomi che alla realtà delle cose; e senza far riflessione su la differenza de' tempi e degli uomini, si son volute far essere le medesime armate sotto Cammillo, sotto Manlio, sotto Cincinnato, sotto Papirio Cursore, che sotto Scipione, che sotto Mario, che sotto Silla, che sotto Pompeo e sotto Cesare.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
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