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      Nella tragedia lo spirito invasato di senso e profondato nella passione è tutto lì, e più tosto che compiacersi s'irrita in sentirsi portar via da una comparazione.
      Ritorniamo agli antichi, e facciamo loro giustizia dicendo che sono riusciti assai meglio in esprimer la virtù degli Eroi vicini che in rappresentar la maestà de' Re lontani. Secondo che la loro immaginativa non aveva altri materiali per la magnificenza che qualche specie confusa delle grandezze di Babilonia, non poteva fare se non cattivo lavoro. Ma per la virtù era un'altra cosa: gli esempj che ne avevano tutto giorno davanti agli occhj, o vogliate nella fortezza, o nella costanza, o nella giustizia, o nella prudenza, erano tanti e così ammirabili che bisognava far bene per forza. I loro sentimenti, sbarazzati dal fasto in una Repubblica assai mediocre, abilitavano in altra forma il loro spirito a considerare gli uomini per quel che sono.
      Con questi vantaggi, e senza quei pregiudizj, non è da maravigliarsi se egli hanno potuto studiare così a fondo la natura umana, sminuzzando così per sottile le virtù e i vizi, i geni e le inclinazioni; con che sono venuti a poter formare caratteri così giusti, secondo la portata di quei tempi, che per chi si contenta di conoscere gli uomini semplicemente dalle loro azioni, non si può desiderar di vantaggio. Corneille è andato più là. Egli ha creduto poco il fargli agire solamente: egli è andato e s'è cacciato nel più profondo degli animi, e quivi s'è messo a ricercare i principj del loro operare: egli s'è propriamente inabissato ne' cuori per vedervi nascere le passioni e scoprire, s'egli è possibile, le sorgive più riposte e più vergini de' loro movimenti.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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