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      O sarà un Alchimista, che con le traveggole della sua arte mantiene le speranze sciocche d'un curioso di poca tessitura: o un corrivo da darsegli ad intendere che gli asini volano, fattoci stare eternamente da ognuno: un Politico redicoloso che tutto serietà e misure fa negozio d'ogni cosa, ombra sopra ogni cosa, che piglia per misteriose le intenzioni più lisce, e per artifiziosi i procedimenti più semplici e più alla piana: un Amante bizzarro, un fanfarone, un Pedante, che so io? quello, tutto stravaganza, questi, tutti affettazione. Queste trappolerie però, queste semplicità, questa politica, con tutti quest'altri caratteri espressi così mirabilmente, a noi franzesi ci paiono un po' troppo caricati: all'incontro, i nostri paiono un po' troppo freddi agl'Inglesi. Forse la ragione è che gl'Inglesi riflettono troppo, e noi, per l'ordinario, poco.
      A non ci adulare, noi ci contentiamo assai delle prime apparenze delle cose, e però ci riesce quasi sempre di pigliar l'apparenze per il vero, e il facile per il naturale; a conto di che, dirò di passaggio che queste due ultime qualità è alle volte facilissimo il confonderle, e la ragione del confonderle è l'esser noi avvezzi a considerare il facile e il naturale per sinonimi dell'opposto al duro e allo sforzato, nel che la cosa cammina: ma quando di tratta d'approfondar la natura delle cose o il naturale degli uomini, allora il facile non è sempre l'istesso che il naturale; dico bene che il ritrovarne l'ultime differenze non è così da tutti, essendovi un non so che d'interno, un non so che di nascosto che non dà subito negli occhj.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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