Pagina (39/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il vascello correva allora a tutto vapore addosso al praho, per affondarlo collo sperone, ma Sandokan, appena lo vide a pochi passi, con un colpo di barra evitò l'urto e lanciò il suo legno contro la ruota di babordo del nemico. Avvenne un urto violentissimo. Il legno corsaro si piegò sul tribordo imbarcando acqua e rovesciando morti e feriti in mare.
      — Lanciate i grappini! — tuonò Sandokan.
      Due grappini d'arrembaggio s'infissero nelle griselle dell'incrociatore. Allora i tredici pirati, pazzi di furore, assetati di vendetta, si slanciarono come un sol uomo all'arrembaggio.
      Aiutandosi colle mani e coi piedi, aggrappandosi agli sportelli delle batterie e alle gomene, s'arrampicarono su per la tambura, raggiunsero le murate e si precipitarono sul ponte dell'incrociatore, prima ancora che gli inglesi, stupiti da tanta audacia, avessero pensato a ributtarli.
      Colla Tigre della Malesia alla testa si scagliarono contro gli artiglieri, massacrandoli sui loro pezzi, sbaragliarono i fucilieri che erano accorsi per sbarrare loro il passo, poi, tempestando colpi di scimitarra a destra e a sinistra, si diressero verso poppa.
      Colà, alle grida degli ufficiali, si erano prontamente radunati gli uomini della batteria. Erano sessanta o settanta, ma i pirati non si fermarono a contarli e si gettarono furiosamente sulle punte delle baionette impegnando una lotta titanica. Avventando colpi disperati, troncando braccia e spaccando teste, urlando per spargere maggior terrore, cadendo e rialzandosi, ora indietreggiando ed ora avanzando, per alcuni minuti tennero testa a tutti quei nemici, ma, moschettati dagli uomini delle coffe, sciabolati a tergo, incalzati dinanzi alle baionette, quei valorosi caddero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Sandokan Sandokan Tigre Malesia