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      — Godo di vedervi tranquillo; erano tre giorni che il delirio non vi lasciava un solo momento di quiete.
      — Tre giorni! — esclamò Sandokan, stupito. — Tre giorni che io sono qui?... Ma non sogno io adunque?
      — No, non sognate. Siete presso buone persone che vi cureranno affettuosamente e che faranno il possibile per guarirvi.
      — Ma chi siete voi?
      — Lord James Guillonk, capitano di vascello di Sua Maestà la graziosa imperatrice Vittoria.
      Sandokan fece un soprassalto e la sua fronte si offuscò, però si rimise prontamente e, facendo uno sforzo supremo per non tradire l'odio che portava contro tutto ciò che era inglese, disse:
      — Vi ringrazio, milord, di tutto quello che avete fatto per me, per uno sconosciuto, che poteva essere un vostro mortale nemico.
      — Era mio dovere di accogliere in casa mia un povero uomo, ferito forse mortalmente — rispose il lord. — Come state ora?
      — Mi sento abbastanza gagliardo e non provo più dolori.
      — Ho molto piacere, ma ditemi, se non vi rincresce, chi vi ha conciato in quel modo? Oltre la palla che vi estrassi dal petto, il vostro corpo era coperto di ferite prodotte da armi bianche.
      Sandokan, quantunque si aspettasse questa domanda, non potè fare a meno di trasalire fortemente. Tuttavia non si tradì, né si perdette d'animo.
      — Se dovessi proprio dirlo, non lo saprei — rispose. — Ho visto degli uomini piombare di notte, sui miei legni, montare all'abbordaggio e massacrarmi i marinai. Chi erano? Io non lo so, poiché fin dal primo urto caddi in mare coperto di ferite.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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